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pensieri

5 janvier 2007

una notte come mille altre

Dialogo di un monologhista con se stesso

EGO   Credo di aver commesso lo stesso errore, ancora una volta. Imperdonabile. Avrei dovuto saperlo eppure… Quando sei lì, con tutta quella voglia di essere,quel non so chè di violento dentro che vuole esplodere e imbrattare di inchiostro, colore, note, delirio e verità il foglio bianco, allora c’è solo una cosa che devi fare: lascialo andare. Lasciati andare. E questo non lo dico per me. E non lo penserei nemmeno se non fosse per quel che vedo e – mi fa male la tempia mentre lo penso- quel che vedo è un’ombra, l’ombra di quel che vorresti essere e invece… non riesci.

IO      Ma insomma: cosa non va?

EGO     C’è che penso una musica da millenni, e ne ho scritte mille e più nel silenzio, tra le porte chiuse della mia mente. E quando avverto la vibrazione scorrere lungo la schiena, musica dal di fuori, da uno di quei geni eterni che sono là ad ammaliarti…ecco io…mi ammalo! Mi ammalo di stupore, e mi ammalo di puro amore, un sentimento d’affinità si fa spazio dentro e si riversa a fiotti in un tormento dentro. Ma poi: più nulla. Di questa cassa di risonanza che è il mio spirito qualcuno o qualcosa  ha sigillato le porte : come un’ape laboriosa ha raccolto cera e argilla perché ogni uscita sia solo un’entrata. Un giorno, credo, così esploderò. No, anzi: come una stella al collasso, prima di essere luce…imploderò !

IO        Quanti sono come te? Quanti credi? La risposta è sorda alle tue orecchie? Eppure non sei solo ma solo con gli altri troverai la risposta

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